Tuscanfun.com Accomodationin Tuscany Hotel Villas Residence Agriturismo House Rental Farmhouses Massa Carrara e Lunigiana Versilia Lucca Montecatini Terme e Val di Nievole Abetone Pistoia e Montagna Pistoiese Firenze Arezzo Siena Costa degli Etruschi e Pisana Maremma Amiata Arcipelago Toscano Chianciano Terme e Val di Chiana
HOME Arte Mare Cucina Natura
Promuovi la tua Azienda Hotel Agriturismo Residence Meteo
Cosa Vedere
Perché Visitare La Toscana
Arte E Cultura
Cucina Tipica Toscana
Mare
Montagna
Parchi Naturali
Relax E Benessere
Folklore
Zone Turistiche
Massa Carrara E Lunigiana
Versilia
Lucca E Garfagnana
Montecatini Terme E Val Di Nievole
Abetone Pistoia E Montagna Pistoiese
Firenze
Arezzo
Siena
Pisa
Livorno E Costa Degli Etruschi
Maremma E Grosseto
Amiata
Arcipelago Toscano
Chianciano Terme E Val Di Chiana
Chianti Classico
La Toscana
Storia
Ricettività
Hotel
Agriturismo
Residence
Ristoranti
Case In Affitto
Utilità
Meteo


Il tempo in toscana
A cura del LAMMA
SIENA [Da non perdere a Siena] [Musei e Bibilioteche] [Spettacolo] [La Storia di Siena]
È situata a 322 m s.l.m. in splendida posizione panoramica sull'alto di un colle tra le alte valli dell'Arbia e dell'Elsa, alla convergenza di importanti e frequentate vie di comunicazione stradale. L'espansione urbanistica della città, lentissima e ineguale fino al Mille, si accentuò a partire dal sec. XI in concomitanza con la sempre maggiore importanza politica assunta dal libero Comune di Siena, accompagnata da una florida prosperità economica.

L'abitato si estese sulla sommità del colle adattandosi alle sue articolazioni e assumendo così quella tipica struttura triangolare che avrebbe conservato per alcuni secoli nonostante gli ampliamenti successivi. Sotto i Medici, nel sec. XVI, fu inglobata entro la cerchia muraria l'area occupata dalla fortezza, che alla fine del sec. XVIII sarebbe poi stata trasformata in giardino pubblico. Il più recente sviluppo edilizio ha avuto luogo verso valle, specialmente lungo le principali vie di accesso alla città.

DA NON PERDERE A SIENA
I Monumenti di Piazza del Duomo
Siena conserva quasi intatto il tessuto urbano e l'aspetto definitisi fra il sec. XIII e il XVI. Nata dalla fusione di tre abitati, Siena ha i suoi centri urbanistici e monumentali nella Piazza del Campo e in quella del Duomo. Massimo monumento cittadino è appunto il duomo, iniziato nel 1229, compiuto nelle strutture fondamentali nel 1264 e portato a termine nel sec. XIV; fra il 1376 e il 1382 furono completate la facciata e l'abside. L'ambizioso progetto, iniziato nel 1339, di costruire un nuovo, gigantesco duomo, del quale il precedente avrebbe dovuto essere il transetto, venne abbandonato nel 1355 per insormontabili difficoltà tecniche. La facciata gotica tricuspidata, ornata di tre portali e di numerose statue (gli originali si trovano nel Museo dell'Opera Metropolitana e sono stati sostituiti da copie), è dovuta nella parte inferiore a Giovanni Pisano e allievi (1284-96), nella superiore a Giovanni di Cecco (1376-82). Notevole anche il campanile, costruito in stile romanico nel 1313, con decorazione a strisce marmoree bianche e nere. L'interno, a tre navate su pilastri polistili, suggestivo nel paramento murario a fasce bianche e nere, ha uno stupendo pavimento (56 riquadri a graffito e a tarsia in marmo bianco, nero e colorato), realizzato fra il 1369 e il 1547 su cartoni forniti da numerosi artisti, fra cui Matteo di Giovanni, Pinturicchio e il Beccafumi. Numerosi e di grande valore artistico le sculture e i dipinti conservati nella chiesa: celebre in partic. il pergamo a pianta ottagonale, realizzato da Nicola Pisano con l'ausilio di Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio e Lapo (1265-68). In marmo bianco, poggiante su nove colonne di granito, di porfido e di marmo verde, ha la parte superiore divisa in otto riquadri, separati tra loro da statue di Profeti e Angeli, splendidamente scolpiti con Storie di Cristo. Nella cappella di S. Giovanni Battista, costruita da Giovanni di Stefano nel 1482, si trovano dipinti del Pinturicchio, la statua di S. Caterina d'Alessandria (1487), realizzata da Neroccio di Bartolomeo Landi e aiuti, e la statua bronzea di S. Giovanni Battista, di Donatello, splendido esempio della potenza espressiva del maestro. Nella cappella di S. Ansano si possono ammirare il Monumento del cardinale Riccardo Petroni, di Tino da Camaino (1318), e la Tomba del vescovo Giovanni Pecci, in bronzo, di Donatello (1426). Altre opere notevoli sono l'Altare Piccolomini, opera di Andrea Bregno, e, nel presbiterio, l'altare maggiore realizzato nel 1532 da B. Peruzzi; su di esso si trovano un pregevole ciborio bronzeo del Vecchietta (1467-72), due angeli portacandelabro di Giovanni di Stefano e otto angeli del Beccafumi. Di particolare bellezza è il coro ligneo addossato alle pareti dell'abside. Dal duomo si accede alla Libreria Piccolomini, costruita nel sec. XV per custodire la biblioteca di Pio II. L'interno è rivestito da un ciclo di affreschi del Pinturicchio e allievi (Scene della vita di Pio II), notevoli per la vivacità dello stile e l'esuberanza decorativa. Sotto gli affreschi, lungo le pareti, sono esposti alcuni bellissimi corali miniati da Liberale da Verona, Sano di Pietro e altri. Il battistero (1316-25) è la continuazione della parte absidale del duomo e ne costituisce in certo senso la cripta; sulla facciata gotica (1382) si aprono tre grandiosi portali, quello centrale cuspidato. All'interno si trova il mirabile fonte battesimale di Iacopo della Quercia, ornato di sei bassorilievi bronzei alternati a statue, fra i quali Zaccaria cacciato dal tempio dello stesso Iacopo, il Convito di Erode di Donatello, Battesimo di Gesù e Cattura di Cristo di L. Ghiberti. Sulla Piazza del Duomo sorgono il Palazzo Arcivescovile (1723), che conserva all'interno la Madonna del Latte di A. Lorenzetti; il palazzo detto del Magnifico, fatto erigere da Pandolfo Petrucci (1508); lo Spedale di S. Maria della Scala (sec. XIII-XIV), con affreschi del Vecchietta, di Domenico di Bartolo, ecc.; la chiesa di S. Maria della Scala o della SS. Annunziata, con bella statua bronzea di Cristo risorto, opera del Vecchietta, e, nel catino, La piscina probatica, uno dei più felici dipinti di Sebastiano Conca.
^Inizio^

I Monumenti di Piazza del Campo
Alla Piazza del Duomo, centro del potere religioso, si contrappone la Piazza del Campo, centro del potere civile. A forma di valva di conchiglia, è una delle più belle piazze medievali d'Europa. Cinta da palazzi dei sec. XIII-XIV, è dominata dal Palazzo Pubblico (1297-1342), in pietra e in cotto, il più elegante esempio di gotico toscano. Alla sua sinistra si innalza per ca. 102 m la slanciata e bellissima Torre del Mangia, quasi interamente rivestita in cotto, alla cui base sorge la cappella di Piazza, fatta erigere dai Senesi come ringraziamento per lo scampato pericolo della peste del 1348; iniziata da Domenico d'Agostino e terminata da Giovanni di Cecco, la cappella custodisce all'interno un interessante affresco del Sodoma. Nel Palazzo Pubblico, in parte sistemato a Museo, si trovano la Sala del Mappamondo, con i famosi affreschi della Maestà e di Guidoriccio da Fogliano di Simone Martini, e la Sala della Pace o Sala dei Nove, decorata dal ciclo Allegorie ed Effetti del Buono e Cattivo Governo in città e nel contado di A. Lorenzetti, uno dei più importanti complessi pittorici non solo della scuola senese, ma di tutta l'arte medievale italiana. Sul lato opposto del Palazzo Pubblico è situata la Fonte Gaia, costruita tra il 1409 e il 1419 da Iacopo della Quercia e ornata di sculture (gli originali si trovano nel Palazzo Pubblico, sostituiti da copie di T. Sarrocchi) in cui l'artista senese fornì una prova di grande armonia e compostezza formale.
^Inizio^

Gli altri monumenti principali
Al sec. XIII risalgono il severo Palazzo Tolomei, in pietra, e le chiese di S. Maria dei Servi, con interno rinascimentale (1471-1528), che conserva opere di Coppo di Marcovaldo, P. Lorenzetti, L. Memmi; di S. Agostino (trasformata nel 1755 da L. Vanvitelli), con opere di A. Lorenzetti, Matteo di Giovanni, Perugino, il Sodoma; di S. Domenico, maestosa costruzione gotica (1226-1465), che custodisce opere di Benedetto da Maiano, di Matteo di Giovanni e del Sodoma. Trecentesche sono le chiese di S. Francesco (1326-1475), di sobria imponenza, con notevolissimi affreschi all'interno (Crocifissione, di P. Lorenzetti, 1331; San Lodovico d'Angiò davanti a Bonifacio VIII, di A. Lorenzetti, 1331), e di S. Niccolò del Carmine, rifatta nel 1517 su disegno di B. Peruzzi (all'interno, dipinti del Beccafumi e del Marrina); notevoli inoltre i palazzi Chigi-Saracini e Salimbeni e le opere di fortificazione, come l'imponente Porta Romana. Nel sec. XV vennero innalzati edifici tardogotici e, a iniziare dalla metà del secolo, rinascimentali, spesso a opera di architetti fiorentini. Fra i primi, notevoli la Loggia della Mercanzia (1428-44), di Sano di Matteo e Pietro del Minella, e l'elegante Palazzo Buonsignori già Tegliacci, sededella Pinacoteca Nazionale. Fra i palazzi rinascimentali, degni di menzione i palazzi Piccolomini (iniziato nel 1469) e Piccolomini o delle Papesse (1460-95), dovuti a B. Rossellino (nel primo, oggi Archivio di Stato, si conservano le famose Tavolette di biccherna). Interessanti costruzioni religiose sono la chiesa di Fontegiusta, dalla sobria facciata in cotto di puro stile rinascimentale, e gli oratori di S. Bernardino (con interessanti affreschi del Sodoma e del Beccafumi) e di S. Maria delle Nevi, attribuito a Francesco di Giorgio Martini, che conserva la bellissima Madonna della Neve di Matteo di Giovanni. Al sec. XV risale inoltre parte del complesso del Santuario Cateriniano, peraltro ampiamente trasformato e ingrandito nei secoli successivi. Significativa opera del principio del Cinquecento è palazzo Pollini, di B. Peruzzi. Nei dintorni della città, degno di attenzione il convento dell'Osservanza, del sec. XIII; la chiesa, eretta su disegno di Francesco di Giorgio Martini e G. Cozzarelli (1474-90), conserva all'interno opere di A. Della Robbia, del Riccio, di Sano di Pietro e del cosiddetto Maestro dell'Osservanza.
^Inizio^

Le Ceramiche
La città fu sede di un centro ceramico che, attivo già nel sec. XIII, raggiunse la notorietà nel sec. XVI per la produzione di maioliche. Tra gli oggetti più tipici usciti dalle fornaci senesi si ricordano i vasi da farmacia decorati su un solo lato, le brocchette con beccuccio troncoconico saldato al corpo mediante un nodo intrecciato, le mattonelle per pavimenti (famose quelle per il pavimento della Libreria Piccolomini).
^Inizio^

MUSEI E BIBLIOTECHE
Oltre al già citato museo del Palazzo Pubblico, la città vanta altre importanti raccolte. La Pinacoteca Nazionale conserva notevolissime opere di maestri senesi dei sec. XII-XVII (la Madonna dei Francescani di Duccio di Buoninsegna; una Madonna col Bambino di S. Martini; Città sul mare, Castello in riva al lago, Madonna, Santi e Angeli e Annunciazione di A. Lorenzetti; Storie dell'ordine carmelitano di P. Lorenzetti; Madonna col Bambino, S. Girolamo e S. Bernardino del Neroccio; dipinti di Guido da Siena, Niccolò di Segna, Bartolo di Fredi, Lippo Memmi, Paolo di Giovanni Fei, Domenico di Bartolo, Michelino da Besozzo, Giovanni di Paolo, Sassetta, Matteo di Giovanni, Francesco di Giorgio Martini, Sano di Pietro, Pinturicchio, R. Manetti, Andrea del Brescianino, Sodoma, Beccafumi, A. Dürer, F. Zuccari, L. Lotto, ecc.). Il Museo dell'Opera Metropolitana conserva quasi esclusivamente opere rimosse dal duomo. Da ricordare in particolare, oltre alla celebre Maestà di Duccio di Buoninsegna, dipinti di D. Beccafumi, del Pomarancio, del Brescianino, di S. Martini, di P. Lorenzetti (trittico con la Natività della Vergine, 1342); il gruppo marmoreo delle Tre Grazie, copia romana del sec. III da un originale greco di età ellenistica, già nella Libreria Piccolomini; dieci statue di personaggi biblici di Giovanni Pisano. La Biblioteca comunale degli Intronati (che assunse questo nome nel 1932 in omaggio all'Accademia omonima) fu fondata da Sallustio Bandini e da lui donata nel 1758 all'università. Passò quindi al comune. Possiede quasi 350.000 volumi e opuscoli, 938 incunaboli, 5372 manoscritti (tra i quali l'Evangeliario Bizantino del sec. XI proveniente dal palazzo imperiale di Costantinopoli), molte stampe e disegni di artisti senesi e non senesi.
^Inizio^

SPETTACOLO
L'avvenimento spettacolare più rilevante della città è certamente il Palio, le cui origini risalgono al sec. XIII, ripetuto ogni anno con lo stesso regolamento dal 1656. Ma Siena è importante nella storia del teatro italiano soprattutto per due accademie cinquecentesche: la Congrega dei Rozzi, fondata nel 1531 da un gruppo di artigiani, che elaborò un repertorio di farse popolaresche, probabilmente influenzate dai Maggi e dai Bruscelli del contado; e l'Accademia degli Intronati cui si deve un certo numero di commedie erudite, compresi “Gli ingannati” che sembra abbiano ispirato a Shakespeare “La dodicesima notte”. Si deve alla stessa accademia anche la costruzione di un teatro permanente (accanto a quello dei Rozzi, inaugurato nel 1690 e chiuso nel 1948) che prese nome da un'accademia scissionistica dei Filomati nel sec. XVII e che esiste tuttora, restaurato nel 1950, come Teatro dei Rinnovati, nome assunto all'inizio dell'Ottocento. La vita musicale di Siena gravita intorno all'Accademia Musicale Chigiana; fondata nel 1931 dal conte Guido Chigi Saracini, promuove, oltre a una stagione concertistica di alto livello, corsi di perfezionamento in varie discipline musicali tenuti da insegnanti di prestigio mondiale; organizza inoltre annualmente tra agosto e settembre una Settimana Musicale Senese nell'ambito della quale vengono presentate musiche in prima esecuzione e riproposte pagine del passato di particolare rilievo storico-culturale. L'Accademia Musicale Chigiana cura la pubblicazione di un bollettino periodico, che dal 1965 esce con il nome di Chigiana e ospita notevoli contributi musicologici e critici di studiosi italiani e stranieri.
^Inizio^

STORIA DI SIENA
Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell'Imperatore Augusto e prese il nome di Saena Julia.
Le scarse notizie attendibili precedenti della fondazione, suggeriscono l'esistenza di una comunità etrusca sulla quale si insediò la colonia militare romana ai tempi di Augusto.

Il primo documento che conosciamo in cui viene citata la comunità senese risale al 70 DC e porta la firma di Tacito che, nel IV libro delle Historiae, riporta il seguente episodio: il senatore Manlio Patruito riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Saena Julia, piccola colonia militare della Tuscia. Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto verso l'autorità.
^Inizio^

powered by