Il tempo
in toscana
A cura del LAMMA
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PRODOTTI
TIPICI DELLA CUCINA TOSCANA
[I
Formaggi] [I
salumi] [I
prodotti della Terra] [I
dolci] [Altro]
I
Formaggi
Il
formaggio più tipico della Toscana è
senza dubbio il Pecorino Toscano (DOP)
L'allevamento ovino in Toscana risale all'epoca
etrusca. Nel XV secolo il Pecorino Toscano, con
il nome di cacio marzolino in quanto la sua produzione
iniziava tradizionalmente nel mese di marzo per
protrarsi durante tutta la primavera, veniva apprezzato
da personaggi illustri come il Papa Pio II e Lorenzo
il Magnifico.
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Questo
formaggio di forma cilindrica si presenta con una crosta
di colore giallo con varie tonalità fino al giallo
carico per il tipo a pasta tenera, mentre la pasta ha
struttura compatta e tenace al taglio, il colore varia
dal bianco leggermente paglierino per la pasta tenera,
al paglierino per la tipologia a pasta semi-dura. Il sapore
è fragrante, accentuato e caratteristico.
La zona di produzione comprende l'intero territorio della
regione Toscana.
A seconda del grado di stagionatura il Pecorino Toscano
e' un ottimo formaggio da tavola e da grattugia, ed e'
particolarmente adatto a condire primi piatti, portate
a base di carne ma squisito se accompagnato da marmellate
e miele. La varietà a pasta tenera, quindi la più
giovane si accompagna bene a vini come il Bianco di Pitigliano
o ad un Montecucco bianco, mentre quello più stagionato
ha bisogno di vini più corposi come per esempio
un Brunello di Montalcino o un Chianti Classico.
Tutti
i formaggi Toscani:
Brusco (Caciotta stagionata)
Caciotta Amiatina
Caciotta della Lunigiana
Caciotta di pecora
Caciotta Senese
Caciotta Toscana
Formaggi caprini della Maremma
Formaggi di latte di capra dell'Isola di Capraia
Formaggio caprino dell'Alto Mugello
Grande Vecchio di Montefollonico
Guttus
Marzolino del Chianti
Marzolino di Lucardo (Pecorino Lucardo)
Montanello (Caciotta dolce)
Morello
Nerino
Pastorella del Cerreto di Sorano
Pecorino baccellone
Pecorino a crosta fiorita
Pecorino a latte crudo della montagna Pistoiese (Pecorino
di Pistoia)
Pecorino Brindisino
Pecorino del Casentino
Pecorino della costa Apuana (Pecorino Massese)
Pecorino della Garfagnana
Pecorino della Lunigiana
Pecorino della Versilia
Pecorino delle balze Volterrane (Pecorino Pisano)
Pecorino del Parco di Migliarino-San Rossore
Pecorino di montagna
Pecorino fresco di Pienza
Pecorino Leccese
Pecorino Romano
Pecorino Senese
Pecorino stagionato di Pienza
Pecorino stagionato in foglie di noce
Pecorino Toscano
Pecorino Toscano da serbo
Pettirosso "Tipo Norcia"
Pratolina
Ravaggiolo Romagnolo
Raviggiolo di latte vaccino del Mugello
Raviggiolo di pecora
Raviggiolo di pecora pistoiese
Raviggiolo di pecora senese
Ricotta di pecora grossetana
Ricotta di pecora massese
Ricotta di pecora pistoiese
Ricotta di pecora toscana
Scodellato
Stracchino toscano
Toscanello
^Inizio^
I
Salumi
Il
Prosciutto toscano
Il prosciutto toscano è un prosciutto crudo
stagionato, lavorato interamente in Toscana.
Il prodotto finito si presenta di forma tondeggiante
e di peso normalmente intorno agli 8\9 kg., la fetta
tagliata si presenta di colore dal rosso vivo al
rosso chiaro con scarsa presenza di grasso, il sapore
è delicato con giusta sapidità e un
aroma fragrante e caratteristico dovuto ai tradizionali
metodi di elaborazione e stagionatura. |
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I
fattori ambientali sono legati alle caratteristiche dell'area
di produzione dove prevalgono vallate fresche ed aree
collinari a vegetazione boschiva che incidono in modo
determinante sul clima e sulle caratteristiche del prodotto
finito.
La
Pancetta
La pancetta è il più antico dei salumi
toscani, essendo il più povero ma anche il più
gustoso.
Salata e pepata viene aromatizzata con il gusto caratteristico
dell'aglio pestato a mano e ricoperto di un sottile
strato di lardo vergine, dopo alcuni giorni di stagionatura
è pronta per essere portata in tavola.
Essendo la sua carne in gran parte composta da grasso,
è ideale per accompagnare una fetta con un'abbondante
porzione di pane; ciò in passato le dava il vantaggio
di riuscire a sfamare economicamente famiglie di contadini
e molti pellegrini.
Ottima anche per condire la pastasciutta (salsa amatriciana),
per sfiziosi crostini, per dare un gusto in più
alla selvaggina, per frittate saporite.
La cotenna, che si trova sotto la pancetta, non andrebbe
gettata ma utilizzata lessata con odori e servita accompagnata
da fagioli, oppure arrostita sul barbecue e mangiata
ben calda, condita con olio di oliva.
Ottima anche per condire la pastasciutta (salsa amatriciana),
per sfiziosi crostini, per dare un gusto in più
alla selvaggina, per frittate saporite.
La cotenna, che si trova sotto la pancetta, non andrebbe
gettata ma utilizzata lessata con odori e servita accompagnata
da fagioli, oppure arrostita sul barbecue e mangiata
ben calda, condita con olio di oliva.
Lardo
di Colonnata
Questo salume prende il nome dal luogo dove viene portato
a stagionare: Colonnata è un piccolo borgo di
cavatori delle Alpi Apuane a circa 8 km. da Carrara
Il lardo è ricavato dalla parte adiposa del dorso
di maiali provenienti per la maggior parte dagli allevamenti
specializzati dellEmilia. A Colonnata viene lavorato
con spezie e messo in salamoia allinterno di apposite
conche ricavate da un unico blocco di marmo. Il lardo
tagliato a fettine sottili e servito su focacce o fette
di pane tostato. Se è stato ben lavorato al primo
morso lo si sente sciogliere letteralmente in bocca.
Finocchiona
Il più famoso degli insaccati toscani. E
un salame a pasta piuttosto grossa, composto da
carni magre e grasse del maiale tritate insieme.
Limpasto viene aromatizzato con semi di finocchio
selvatico. Una storiella vuole che il termine infinocchiare
derivi dalla finocchiona che i contadini offrivano
a chi andava ad acquistare il vino sfuso: infatti
le spezie esercitavano unazione anestetica
sulle pupille gustative e facevano sembrare buoni
vini di scarsa qualità. Certo è che
rimane difficile labbinamento di un vino con
la finocchiona. |
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Prociutto
di Bardotto
E un particolare tipo di prosciutto molto saporito.
Il bardotto è un suino ibrido che nasce dallunione
di una scrofa con un cinghiale. E infatti una
pratica sempre più diffusa in Toscana quella
di lasciare la femmina in calore in libertà in
modo da favorire lincontro con i cinghiali selvatici.
Prosciutto
di cinghiale
Tipico della Maremma e del Senese. E molto più
piccolo di quello di maiale e la sua stagionatura non
supera i 16 mesi. La carne si presenta di colore rosso
scuro, il profumo tende al selvatico, il sapore è
deciso a causa della concia a secco con aglio, spezie
e sale.
Soppressata
Il termine indica diversi salumi crudi accomunati
dalla pressatura e preparati con carne grassa e
magra di maiale macinata in vari modi. In Toscana
quella più nota è la senese caratterizzata
dalla cottura. Viene preparata con le parti meno
pregiate del maiale e aromatizzata con spezie. |
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Salame
Toscano
È un insaccato stagionato di carne suina e spezie,
di consistenza compatta, colore rosso scuro, profumo
e sapore molto intensi.
La tradizionalità del prodotto è legata
al metodo di lavorazione, molto antico e rimasto pressoché
immutato. Assai tipico è il trattamento con il
grasso per i salami più grandi durante la stagionatura.
Salame
di Cinta Senese
La Cinta Senese e' un'antichissima razza originaria
del territorio di Siena ma che già nel medioevo
si era diffusa in tutta Italia. L'allevamento della
Cinta ha superato secoli e confini per le evidenti qualità
di questi animali fino a che non si e' scontrato con
le moderne esigenze di allevamento intensivo. La Cinta
Senese non può infatti essere allevata intensivamente,
ha bisogno di ampi spazi aperti nei quali possa muoversi
liberamente e dove possa procacciarsi da sola i cibi
che le sono necessari.
Salsiccia
La salsiccia è un insaccato costituito da carne
suina e grasso, opportunamente salata e aromatizzata.
Può essere consumata fresca o stagionata. Era
nota fin dai tempi dei romani, che la chiamavano lucanica,
termine ancora usato oggi in alcune accezioni dialettali
proprio per indicare la salsiccia.
^Inizio^
I
Prodotti della Terra
I
Funghi
Gli amanti dei funghi faticheranno ad alzarsi da
tavola, visto che in Toscana vengono usati per preparare
antipasti, salse per primi piatti, contorni prelibati
a secondi piatti di carne o cacciagione. I primi
piatti sono tutti squisiti, ma da provare assolutamente
sono i tortelli con ripieno di patate, magari conditi
con una salsa di funghi porcini freschi. |
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Larea
di crescita riguarda il territorio forestale di tutte
le province della Toscana. Particolare diffusione si segnala
in Garfagnana (Provincia di Lucca), Lunigiana (Provincia
di Massa-Carrara), la zona dellAmiata (Provincia
di Siena) e la Montagna Pistoiese (comuni di Abetone,
Cutigliano e San Marcello).
Le
Castagne
La Toscana è una delle regioni italiane in
cui si trovano i castagneti più estesi.
Il castagno, che può raggiungere un'altezza
di 20-30 metri e vivere anche per più di
200 anni, nelle zone montane è stato per
secoli la risorsa essenziale per l'economia della
popolazione locale e per questo era chiamato "l'albero
del pane".
Le castagne erano l'alimento principale, se non
unico, della montagna toscana e con la farina dolce,
cioè di castagne, si preparavano pane, pasta
e polenta. |
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La
raccolta delle castagne rappresentava quindi un momento
importante poiché da questa dipendeva tutto il
nutrimento invernale.
Tra le tante varietà di castagne presenti in Toscana,
due di queste hanno avuto la certificazione IGP: la "castagna
amiatina" diffusa tra i comuni delle province di
Siena e Grosseto del Monte Amiata e il "marrone del
Mugello", varietà dal gusto molto più
dolce che si distingue proprio per il colore della buccia
e per una forma più quadrangolare, prodotto in
una area molto estesa dell'Alto Mugello e della Val di
Sieve.
LOlio
Toscano
L'olio è da sempre il condimento per eccellenza,
non solo per il suo caratteristico sapore, ma anche
per le importantissime proprietà nutrizionali.
Non solo non contiene colesterolo, ma aiuta a metabolizzare
quello già esistente nell'organismo. L'olio
extravergine di oliva Toscano è un olio di
"Alta Qualità", che nasce da olive
sane, non completamente mature e selezionate con
cura, provenienti da zone che da secoli offrono
il terreno ed il clima più adatto alla coltivazione
degli olivi. |
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Per
proteggere il sapore e le caratteristiche nutrizionale
dell'olio extravergine, è importante che la bottiglia
sia realizzata con vetro ad alta protezione contro la
luce, la quale favorisce i processi ossidativi.
Per apprezzare al meglio questo olio usatelo a crudo
su gustose bruschette e come condimento per tutti i
vostri piatti.
^Inizio^
I
Dolci
Cantuccini
di Prato
I "Cantuccini di Prato" sono biscotti
tradizionali, dolci, croccanti e gustosi composti
da ingredienti genuini quali: farina, uova, zucchero,
burro, miele, latte e arricchiti con mandorle interne.
I cantuccini, unico dolce per i contadini del passato,
venivano fatti in casa, poi l'impasto prima di essere
cotto nel forno a legna veniva tagliato con un coltello
affilato a strisce trasversali larghe circa 2-3
centimetri. |
|
I
cantuccini sono da assaporare da soli oppure con caffè,
te, cappuccino e soprattutto inzuppati nel Vin Santo,
come degna conclusione di un pasto toscano tradizionale.
Brigidini
Tipici dolci di Lamporecchio, in provincia di Pistoia.
La leggenda vuole che siano state le suore di un convento
ad inventarli per sbaglio. Tutto cominciò quando
suor Brigida si confuse mentre stava preparando l'impasto
delle ostie. Le sorelle, per non sprecare quel composto,
pensarono di ingentilirlo aggiungendovi dei chicchi
di anice. Una volta si formavano delle palline, che
venivano cotte sulle piastre come quelle dei necci.
Avevano una forma tonda, ma molto più grande
di quella attuale. Fino agli anni '40 sono stati fatti
con questo sistema. Poi si passò alle stampe
calde con resistenze a elettricità. Finché,
nel 1980, un signore di Pieve a Nievole ha inventato
la macchina dei brigidini. L'impasto è sempre
lo stesso, solo che oggi, al posto dei chicchi, si usa
l'essenza di anice. Vi è un unico produttore
di brigidini a Lamporecchio che realizza queste cialde
con gli ingredienti tradizionali. La produzione potrebbe
essere maggiore, soprattutto in relazione al mercato
straniero, ma non si possono trascurare le difficoltà
di trasporto data lelevata friabilità di
questa cialda. I brigidini accompagnano molte delle
sagre di paese che si tengono in Toscana, spesso le
bancarelle ambulanti li producono direttamente in piazza.
Il parente stretto dei brigidini è il berlingozzo,
un'altra specialità, di Lamporecchio.
Ricciarelli
Chiamati marzapanetti, i ricciarelli sono stati da sempre
apprezzati come ci riporta la storia. Uscendo dalle
tante illazioni storiche o letterarie dobbiamo concludere
che i ricciarelli di Siena sono uno tra i più
squisiti dolci, a base di mandorle, conosciuti al mondo
specialmente quando freschissimi.PANFORTE DI SIENA
E il più conosciuto dei pani speziati.
E il simbolo gastronomico di Siena. Ha origini
antichissime e si fa risalire ai pani mielati che venivano
preparati nel Medio Evo. Si tratta di un dolce a base
di farina, mandorle, frutta secca, frutta candita e
spezie.BUCCELLATO
Dolce tipico della città di Lucca, creato da
sapienti pasticceri per la soddisfazione dei palati
della nobiltà e dell'alta borghesia cittadina.
Anche se la sua data di nascita si fa risalire al 1450,
anno più anno meno, gode ancor oggi di grande
notorietà presso i lucchesi tanto che in tutta
Italia viene preso come simbolo dei dolce lucchese.
Cavallucci
I Cavallucci sono grossi biscotti irregolari e bianchi
all'esterno, bruni e morbidi all'interno. Il sapore
è piuttosto dolce caratterizzato dalla frutta
candita, dalle nocciole e dall'anice.
Nacquero a Siena intorno al 1500 col nome di berriguocoli,
il nome Cavallucci deriva dal fatto che erano molto
diffusi nelle osterie frequentate dai "cavallai",
gli addetti al cambio dei cavalli alle stazioni di posta,
che cominciarono a farne un grande uso.
Cenci
I Cenci sono dei rettangolini di pasta dolce fritta.
Questi dolcetti hanno un colore dorato, consistenza
croccante; in genere sono cosparsi di zucchero a velo
e il loro sapore è dolce e vanigliato. Il prodotto
è legato alla tradizione contadina che ne faceva
uso soprattutto in occasione del Carnevale. Si servono
come dessert accompagnati da Vin Santo.
Il prodotto deve la sua tradizionalità alla particolare
combinazione degli ingredienti, al sistema di lavorazione
che è rimasto invariato nel tempo e alla particolare
forma che ricorda quella degli stracci da cucina (o
cenci).
I
necci
Il Neccio viene preparato con farine di castagne,
ha forma circolare di circa 25 cm, colore marrone
consistenza morbida, sapore e profumo di castagna.
I Necci devono la loro tradizionalità alla
tecnica di trasformazione e all'impiego di farine
di castagne di produzione locale. Si consuma spalmato
di ricotta o stracchino e arrotolato. |
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Kinzica
o brutto buono ai pinoli
Il Brutto buono ai pinoli è un pasticcino a forma
di palla, fatto con pasta di pinoli.
Molto morbido e spugnoso,è spolverato con zucchero
a velo e avvolto da pinoli interi su tutta la superficie.
Quello tipico della provincia di Pisa deve utilizzare
i pinoli del Parco di Migliarino San Rossore ottenuti
dai pini domestici della macchia mediterranea, che conferiscono
al dolcetto un particolare sapore e laroma di
resina.
Il Brutto buono ai pinoli è un tipico dolcetto
della pasticceria pisana caratterizzato dallintenso
sapore e profumo dei famosi pinoli del Parco di Migliarino
San Rossore
Miele
Toscano
Proviene da molte specie floreali e racchiude in
sé i pregi dei numerosi nettari da cui deriva.
Ha consistenza fluida e granulosa, sapore dolciastro
con retrogusto amarognolo, colore che varia dal
giallo-verdognolo al marrone-blu. Si produce da
maggio a settembre. |
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Castagnaccio
Antichissimo dolce tipico della Toscana a base di farina
di castagne, acqua e poco olio di oliva, generalmente
farcito con uvetta, pinoli e rosmarino.
Torta
di riso dolce
Specialità esclusiva della provincia di Massa
Carrara. La base è data da un pugno di riso bollito,
zucchero, latte, scora di limone e uova. Nella cottura
il riso cade nel fondo della teglia per fare da supporto
ad un morbido strato di crema ottenuto dagli altri ingredienti.
^Inizio^
Altro
Il
farro
Il farro è il cereale più antico tra tutti
quelli pervenuti fino ai nostri giorni, risultando coltivato
già dal settimo millennio a.C.
La Garfagnana è probabilmente l'unica area in
Toscana dove il farro (Triticum dicoccum) è sempre
stato coltivato presentando un genotipo che si è
ben adattato al clima ed ai terreni locali. La coltivazione
del farro, secondo quanto previsto dal disciplinare,
è caratterizzata dall'impiego di metodi di produzione
naturali senza il ricorso a sostanze chimiche di sintesi
e anche il prodotto ottenuto deve essere conservato
in locali idonei senza l'utilizzo di antiparassitari.
Il farro, dopo la raccolta, viene sottoposto a brillatura
ed il prodotto così ottenuto si presenta con
evidenti striature biancastre a prevalente struttura
farinosa. La zona di produzione interessa molti comuni
dalla provincia di Lucca.
Pasta
Toscana
Solo ingredienti naturali acqua e semola per questa
pasta che non contiene coloranti, aromi o conservanti.
La miscela di semole di grano duro esclusive lessiccamento
lento fino a 52 ore (contro le 16 dei prodotti commerciali
) consentono una ottima tenuta della cottura e garantiscono
al prodotto un sapore unico, che si esalta nellaccoppiamento
con i sughi della tradizione ma anche in bianco per
assaporare il sapore della qualità. La pasta
è trafilata con vecchie trafile in bronzo, che
danno alla pasta le forme più tradizionali della
tradizione italiana. L'importanza della trafila in bronzo
è facilmente apprezzabile al palato, infatti
la pasta ne esce con una superficie più rugosa
che non solo trattiene meglio il sugo ma è anche
la causa del maggior sapore del prodotto, dato che questa
superficie irregolare è la causa di una maggior
fermentazione superficiale del grano duro durante l'essiccamento.
Pane
Toscano
Il pane toscano è ottenuto da farina di tipo
"0" di frumento tenero. L'importanza del
pane nella cultura italiana e toscana, in particolare,
è testimoniata da tanti segni lasciati nei
secoli: in tutte le case coloniche, anche le più
povere, non mancavano il forno a legna, per la cottura
del pane, e la madia o "cassa del pane".
Qui la produzione del pane assumeva caratteri quasi
rituali, in parte mantenuti fino ad oggi. |
|
Da
sempre il pane è considerato alimento prezioso,
da non buttare via, tanto che molte ricette povere di
un tempo sono a base di pane raffermo: la panzanella,
la panata (minestra), la ribollita, l'acqua cotta, la
pappa col pomodoro, la fettunta, la minestra di cavolo
nero. La mancanza di sale nella panificazione risale al
XII secolo quando, nella rivalità fra Pisa e Firenze,
i pisani ne bloccarono il commercio. Il pane "sciocco",
si presta però benissimo all'abbinamento con salumi,
formaggi e preparazioni tipiche molto saporite.
^Inizio^
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